mercoledì 9 novembre 2011

Avrei voluto



In questi giorni entro nella mia ottantanovesima primavera : si dice così. E’ tempo di bilanci più o meno definitivi: ruit hora.
Lo scrittore spagnolo Javer Marias sostiene che il bilancio deve comprendere ciò che abbiamo fatto e ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto. Affido il lato positivo della mia vita (l’avere) alle molte persone che mi hanno conosciuto:
-       le persone che direttamente o indirettamente mi si sono affidate (non mi piace chiamarli pazienti), più di ventimila;
-       gli allievi, più di tremila;
-       quelli che hanno ascoltato o fatto finta di ascoltare le mie relazioni ai convegni, parecchie migliaia;
-       i compagni di lavoro, tanti e tutti bravissimi;
-       i politici, forse troppi …;
-       …e che il buon Dio me la mandi buona.
Quanto al dare ( quello che non ho fatto, o ho fatto male) preferisco, come è di moda, fare un elenco parziale delle cose che ho tentato di fare per migliorare il mio score, con scarso successo.
Per cui, avrei tanto voluto sapere:
-       giocare bene a bridge;
-       giocare bene a scacchi; 
-       giocare bene a biliardo;
-       giocare bene a calciobalilla;
-       nuotare bene;
-       sciare bene;
-       giocare bene a tennis;    
-       tirare un sasso;
-       lanciare una palla;
-       fischiare intonato;
-       suonare il violoncello;
-       suonare passabilmente il pianoforte;
-       reggere una sinfonia di Shostakovic;
-       capire Coltrane;
-       capire Ricasso;
-       capire la relatività generale;
-       parlare arabo;
-       parlare bene inglese;
-       risolvere tomb raider;
-       scrivere come Tesio sulla riabilitazione ospedaliera;
-       farmi voler bene da tutti;

ci ho provato, ma non ce l’ho fatta. Mi dispiace molto.

1 commento:

  1. Carissimo Prof, condivido con le alcuni rimpianti (nuotare e suonare, scacchi e relatività), altri mi sono indifferenti (calciobalilla, arabo, tennis, sciare) e altri ancora quasi li considero un vanto (non so nemmeno cosa sia tombrider oltre a essere un videogioco).
    Ma con spirito costruttivo penso che sia io che lei si possa ancora fare molto: io mi propongo di passare da lei con un po' di Coltrane (escludendo l'ultimo) per aiutarla a raggioungere un ulteriore obiettivo. Mentre sarebbe troppo facile dire che lei potrebbe aiutarmi a scrivere come Boccardi di riabilitazione (sono uno scolaro ripetente in questo), ma sono sicuro che, per quanto lo neghi, lei mi aiuterà a capire un po' di più Picasso. Anzi le chiedo già di pensare al tema di una chiacchierata su "La simmetria delle forme nella storia dell'arte da Fidia a Leonardo a Picasso" (penso proprio che questo concetto della simmetria possa aprirci prospettive interessanti).
    Farò in modo di passare da lei prima di Natale, a presto.
    Marco

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