In questi giorni entro nella mia ottantanovesima primavera : si
dice così. E’ tempo di bilanci più o meno definitivi: ruit hora.
Lo scrittore spagnolo Javer Marias sostiene che il bilancio deve
comprendere ciò che abbiamo fatto e ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo
fatto. Affido il lato positivo della mia vita (l’avere) alle molte persone che
mi hanno conosciuto:
- le
persone che direttamente o indirettamente mi si sono affidate (non mi piace
chiamarli pazienti), più di ventimila;
- gli
allievi, più di tremila;
- quelli
che hanno ascoltato o fatto finta di ascoltare le mie relazioni ai convegni,
parecchie migliaia;
- i
compagni di lavoro, tanti e tutti bravissimi;
- i
politici, forse troppi …;
- …e
che il buon Dio me la mandi buona.
Quanto al dare ( quello che non ho fatto, o ho fatto male)
preferisco, come è di moda, fare un elenco parziale delle cose che ho tentato
di fare per migliorare il mio score, con scarso successo.
Per cui, avrei tanto voluto sapere:
- giocare
bene a bridge;
- giocare
bene a scacchi;
- giocare
bene a biliardo;
- giocare
bene a calciobalilla;
- nuotare
bene;
- sciare
bene;
- giocare
bene a tennis;
- tirare
un sasso;
- lanciare
una palla;
- fischiare
intonato;
- suonare
il violoncello;
- suonare
passabilmente il pianoforte;
- reggere
una sinfonia di Shostakovic;
- capire
Coltrane;
- capire
Ricasso;
- capire
la relatività generale;
- parlare
arabo;
- parlare
bene inglese;
- risolvere
tomb raider;
- scrivere
come Tesio sulla riabilitazione ospedaliera;
- farmi
voler bene da tutti;
ci ho provato, ma non ce l’ho fatta. Mi dispiace molto.
Carissimo Prof, condivido con le alcuni rimpianti (nuotare e suonare, scacchi e relatività), altri mi sono indifferenti (calciobalilla, arabo, tennis, sciare) e altri ancora quasi li considero un vanto (non so nemmeno cosa sia tombrider oltre a essere un videogioco).
RispondiEliminaMa con spirito costruttivo penso che sia io che lei si possa ancora fare molto: io mi propongo di passare da lei con un po' di Coltrane (escludendo l'ultimo) per aiutarla a raggioungere un ulteriore obiettivo. Mentre sarebbe troppo facile dire che lei potrebbe aiutarmi a scrivere come Boccardi di riabilitazione (sono uno scolaro ripetente in questo), ma sono sicuro che, per quanto lo neghi, lei mi aiuterà a capire un po' di più Picasso. Anzi le chiedo già di pensare al tema di una chiacchierata su "La simmetria delle forme nella storia dell'arte da Fidia a Leonardo a Picasso" (penso proprio che questo concetto della simmetria possa aprirci prospettive interessanti).
Farò in modo di passare da lei prima di Natale, a presto.
Marco